LE SEI STATUE DELLA ADDOLORATA

Sull'epoca di realizzazione delle sei statue dell'Addolorata, non si hanno dati certi. Per manifattura e caratteristiche la loro realizzazione può essere collocata tra la fine del XVIII secolo e la prima metà del XIX secolo.
Le statue sono dei manichini vestiti, leggeri e maneggevoli, destinati ad uso processionale. Il volto, le mani e i piedi scolpiti in legno, quasi tutti di manifattura napoletana, sono dipinti ed hanno un aspetto quasi porcellanato, caratteristica molto evidente nella Desolata di San Gioacchino. I volti della statue sono inclinati o girati, presentano un incarnato d'un pallido rosa-carne a sottolineare l'ansia per la ricerca e il dolore per la fine presagita del Figlio. In tutte le statue lo sguardo è rivolto verso il cielo (caratteristica comune a quasi tutte le statue dell’Addolorata), gli sono occhi di pasta vitrea e nella piccola bocca si intravedono i denti. Nessuna delle Addolorate cegliesi è provvista di aureola, né presentano corone in testa.


1 - Statua dell'Addolorata della Chiesa Matrice Santa Maria Assunta


Il simulacro dell'Addolorata della Chiesa Matrice quando viene portato in processione durante il Venerdì di Passione (venerdì nella settimana antecedente alla Domenica delle Palme), indossa l'abito processionale di seta con ricami in oro, mentre durante l'anno indossa un semplice vestito nero con un cuore e uno spadino d'argento (della profezia di Simeone) sul corpetto.
Sull'abito processionale di seta, di antica manifattura, con ricami in oro in stile baroccheggiante, è ricamato anche il nome della famiglia committente, "Argentiero" e l’anno di realizzazione 1867. L'abito appare in ogni sua parte ricco di decorazioni floreali, ripresi anche sulla bordura del manto ricamate in filigrana d'oro 990 (è un oro fino) e bisso.
L'uso di ammantare le statue con abiti di seta o di altre stoffe, come la "lamiglia", e il "taffettà" è stato sempre molto diffuso a Ceglie dove erano presenti delle straordinarie ricamatrici.
Il manto della statua è ricoperto da un velo quasi trasparente di colore nero. Oltre alle decorazioni floreali sull'abito, nella parte bassa anteriore è ricamata una coppa, sormontata ramoscelli e da due uccelli che, forse simboleggiano le anime salvate dal Sacrificio di Gesù Cristo.
Le mani sono giunte e trattengono un fazzoletto ricamato. Il corpetto è arricchito da una grande rosa affiancata da più foglie, esso è trafitto a sinistra da uno spadino d'argento arricchito da gemme. Il colletto, di colore nero, è merlato.
Il volto in legno della statua è inclinato a sinistra, ha un colorito pallido rosa-carne.
Il viso scarno, lo sguardo intenso sono incorniciati dalla classica pettinatura "a chignon", anche questa realizzata in legno.


2 - Statua dell'Addolorata di San Demetrio


Il simulacro dell'Addolorata della Chiesa di San Demetrio, cappella dov'erano e sono conservati nuovamente "I Misteri", è quello utilizzato per la processione del Venerdì Santo. L'abito è ricoperto di decorazioni floreali arricchito da qualche gemma.
Il manto nero, ricamato, è ricco di stelle a sei punte.
Le mani sono giunte e trattengono un fazzoletto fittamente ricamato.
Al centro del corpetto spicca un cuore sporgente in tessuto ricamato d'oro, trafitto da destra a sinistra da uno spadino d'argento. Tale cuore è impreziosito da tre gemme di colore verde, bianco e rosso ed è ornato da motivi floreali. Il colletto è bianco.
Il volto è leggermente inclinato a destra e da sotto al velo spuntano lunghi capelli (dipinti in legno) che arrivano sul corpetto.


3 - Statua dell'Addolorata di San Domenico


La statua dell'Addolorata di San Domenico è conservata nell'omonima chiesa all'interno di un armadio; non è chiaro se l'abito che indossa sia quello di parata o meno. L'abito appare quasi del tutto nero; sono presenti solamente una merlatura del velo dorata e qualche stella sul velo.
Le mani sono giunte e trattengono un fazzoletto ricamato in cui spicca la "M" di Mater.
Al centro del corpetto spicca un grande cuore d'argento con una "M" in rilievo d'oro. Il cuore centrale coronato, a sua volta, è ornato da una merlatura di argento pure cuoriforme, a cui si aggiungono una fiamma e un putto.
Probabilmente aveva anche uno spadino.
Il colletto, a gorgiera, è bianco. Il volto è inclinato a destra.


4 - Statua della Desolata di San Gioacchino


Il simulacro della Desolata di San Gioacchino presenta un vestito completamente nero come il velo. Unico elemento decorativo sono le merlature, nere per il velo e bianche per maniche e colletto. Le braccia, viste alcune foto storiche, probabilmente sono snodabili. Le mani sono disgiunte; la destra si trova più in basso, mentre la sinistra trattiene un fazzoletto ricamato con motivi floreali e geometrici in cui è presente la scritta "MATER DOLOROSA".
Sul corpetto è presente un cuore d'argento trafitto da uno spadino inclinato da destra a sinistra. Sul cuore è presente una "M" in rilievo d'argento. Il volto non è inclinato, ma girato verso sinistra. Nelle parti dipinte della statua, tra cui il volto, è particolarmente evidente l'effetto porcellanato.
Una curiosità: la disgiunzione delle mani della Desolata è connessa al movimento concitato della Madre in cerca del Figlio, e perciò volendo l'artista rappresentarne il movimento, essa non può avere corpo e mani statici. Nella nicchia dove è conservata la statua c'è anche una croce, ad indicare pure la scena dello "Stabat Mater Dolorosa" sotto la croce, come ad esempio, nella processione della Desolata di Ruvo di Puglia e della Addolorata di Molfetta.


5 - Statua dell'Addolorata di San Rocco


La statua dell'Addolorata di San Rocco presenta un vestito ricoperto di motivi floreali, arricchito da qualche gemma. Tali motivi floreali sono ripresi nella bordura del velo.
Le mani sono disgiunte come nella Desolata di San Gioacchino. Nella mano destra tiene un fazzoletto anch'esso ricamato. La mano sinistra copre parte del corpetto ed è avvolta da una collanina con pendente, forse un ex voto.
Nello stesso corpetto è presente una ricca decorazione floreale, venendo trafitto a sinistra da uno spadino d'argento. Manca il cuore che, forse, doveva trovarsi quasi a cospetto della mano. Il volto è inclinato a destra.


6 - Statua dell'Addolorata dei Cappuccini


Il simulacro dell'Addolorata della Chiesa di Santa Maria degli Angioli, come già detto, è andato smarrito dopo l'abbattimento del Convento dei Cappuccini, dov'era conservato. La descrizione della statua è possibile grazie alle foto che la immortalavano mentre era portata in processione. Il vestito, molto ricamato, fu un dono delle classi meno abbienti della popolazione cegliese.
L'abito fu realizzato con una stoffa di seta di colore nero sulla quale era stato applicato un ricamo dorato che si può far risalire tra la fine del XVIII, e gli inizi del secolo XIX. Il ricamo era caratterizzato da un motivo decorativo a rete dal quale partivano ampie e morbide volute geometriche a cui si aggiungonevano dei fiori, che coprivano tutta la parte anteriore della gonna, la parte anteriore del corpetto e il bordo delle maniche.
Il velo, orlato d'oro, presentava alcune stelle a sei punte. La mani, giunte, trattenevano un fazzoletto ricamato ed agghindato da alcune gemme. Appena al di sopra delle mani era collocato un cuore d'argento arricchito da gemme, trafitto a sinistra da uno spadino. Il colletto era merlato, di colore bianco.
Il volto era leggermente inclinato a destra.

- Testo a cura di Francesco Moro, Oronzo Suma e Giuseppe Lodedo, tratto dal sito "Archeoclub d'Italia sede di Ceglie Messapica".
- Foto a cura di Francesco Moro.