DOMENICA DELLE PALME - L' "Asta"

Per i cegliesi, la Domenica delle Palme è ancora importante perché, proprio in questa domenica, si concretizza l' "Asta" per assicurarsi i simulacri dei santi Misteri, il giorno in cui si realizzano le speranza, oppure vengono disillusi i sogni cullati per un anno intero.
L' "Asta" è stata definita il "mercato della religiosità", il modo peggiore di sporcare, con vile denaro, un fatto così intimo ed importante della religiosità in una settimana in cui più forte dovrebbe essere la coscienza di fare penitenza, di chiedere perdono dei propri peccati, la Settimana in cui acquistare l'indulgenza ed il perdono di Dio.
Ancora oggi, non si è trovata la formula efficace che permette di effettuare una selezione tra i cittadini abilitati a portare a spalla le statue dei Misteri, niente di più complicato di una normalissima asta, con la differenza che non vi è aggiudicazione definitiva e che nessuno compra niente, anche perché non vi è nessuno che vende, tutto ciò è un bene? Forse male?
Comunque, l'asta è stata per molti anni un veicolo importante di promozione sociale per molta gente che ha visto così riconosciuta, positivamente, la propria diversità. Nella nostra città, quindi, a molti cittadini non sarà sembrato vero che, al di là della specificità religiosa dell’evento, una volta tanto erano i nobili, sul ciglio della strada, a doversi scoprire il capo al transito delle sacre immagini e ai portatori.
Certamente, non vi era fanatismo (cosa che, purtroppo, accade oggi), da parte dei portatori; non era un mettersi in mostra agli occhi della gente, anche perché la scelta di portare le statue significava grande fatica fisica, oltre al dispendio di denaro.
Tutto questo accadeva, sino ad un paio di anni fa, quando l’asta è stata abolita dalla Confraternita che gestisce da sempre le processioni del Venerdì Santo, e sostituita da un’offerta libera da parte dei portatori.
Prima dell'istituzione dell'asta avvenuta all'inizio di questo secolo, tutte le statue venivano portate a spalla dai fratelli delle confraternite. Ogni confratello era tenuto, per tutto il tragitto percorso dalle statue, a portare per un certo periodo di tempo il simulacro; erano esentati i malati e gli anziani.

- Testo di Michele Ciracì, tratto da "I Riti della Settimana Santa a Ceglie Messapica 1500-1900".